Il romanzo di Tolstoj Anna Karenina ha questo incipit: “Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice invece lo è a modo suo.” L’altra sera riascoltandolo nel bel film “Il riccio“, ho pensato che potrebbe essere anche letto in questo modo: “Nelle famiglie c’è solo un modo per essere felici, mentre ve ne sono moltissimi per non esserlo“. Messa così l’affermazione ricorda molto la questione della probabilità degli stati disordinati, ovvero l’entropia. Ricordate, una delle definizioni da me preferite, la tendenza dei sistemi a evolvere verso disordine è semplicemente dovuta al fatto che gli stati disordinati sono nettamente più numerosi di quelli ordinati. Pensate in quanti diversi modi potete scombinare un mazzo di carte rispetto alle poche possibilità di avere un ordine qualsiasi.
La felicità famigliare è dunque legata all’entropia, ovvero al mantenimento della stessa al livello più basso possibile ? Il caos non è ammesso, l’improbabile bandito ? Difficile crederlo, però…