Durante le vacanze due performance hanno messo a dura prova le mie membra cinquantenni e i miei cinquantenni sensi (in tutto fanno oltre cento):
– un viaggio a Nice (Côte d’Azur)
– la visione del film novecento di Bernardo Bertolucci
Per ciò che riguarda il viaggio a Nizza (Côte d’Azur),da goethiana abitudine ho percorso a piedi i 362 km che la separano dalla mia abitazione, è stata dura affrontare le intemperie di gennaio e la traversata del col di Tenda con l’unica compagnia del mio fidato sesto senso. Una volta giunto alla meta e riunificato famiglia ed amici ho trascorso tre piacevoli giornate meditando sul quasi simpatico sostantivo Nissa che accomuna la città natale di mia moglie al nazionalismo nizzardo.
La notte tra il 27 e il 28 dicembre dall’una alle sei e trenta del mattino una nota TV (a pagamento) ha trasmesso la versione completa di uno dei più bei film prodotti in Italia: Novecento (QUI il link alla voce su Wikipedia), che dire, a distanza di anni, se possibile, mi toccato ancora più profondamente della prima volta. Fosse per me, renderei obbligatoria la sua visione (con annesse tremende punizioni a chiunque venisse colto leggermente disattento) in tutte le scuole del regno almeno un paio di volte, diciamo in terza e in quinta superiore e, se la marmaglia è gestibile senza vittime, una volta anche durante la scuola media.
Per quanto mi riguarda, nato nel 1960 (il film è del 1976) è come dare un’occhiata ai miei memi (ovvero i geni della memoria), la sua visione equivale a percorrere a ritroso la storia famigliare di ciascuno, le origini della nostra identità. Si rimane scioccati semplicemente confrontando le costrizioni materiali/sociali a cui erano soggette le vite dei nostri genitori/nonni, rispetto all’incredibile libertà di cui godiamo oggi… è un vero delitto vederla sfruttata così, farsi un giretto su facebook e respirare, a fondo, respirare…